Oggi un viaggio nuovo, una meta che conosco poco, l’Aquila. Una città davvero bella anche se paga ancora i danni causati dal terremoto, ma conserva ancora il fascino di una volta, con le sue piazze e la vita che non si è fermata.
La città dell'Aquila è situata nel centro della conca omonima chiusa da un lato dal Gran Sasso e dal Velino Sirente dall'altro.
Tale conca è attraversata dal fiume Aterno. La città nasce dalla volontà di un gruppo di feudatari che chiesero al Papa Gregorio IX la concessione di fondare una città sul colle che si stendeva tra Amiternum e Forcona. I numerosi castelli sparsi sui pendii circostanti e la nuova città, dove a poco a poco edificarono case, chiese, fontane e piazze, creando il primo nucleo dell'Aquila, nome derivante dalle numerose sorgenti d'acqua che nascevano in loco e che poi alimentarono la Fontana delle 99 Cannelle alla Rivera.
La storia della Provincia coincide con quella della Regione, a eccezione della sua particolare vita religiosa del secolo XV, quando sopra l'Aquila iniziarono a levarsi le voci dei Santi francescani. Gli insediamenti maggiori non sono stati stravolti dallo sviluppo moderno ma sono stati toccati dai terremoti. Quello dell'aprile 2009, ha quasi interamente distrutto L'Aquila, al centro della valle dell'Aterno dominata dal Gran Sasso. Attualmente ne è ancora in corso la ricostruzione in cui eccelle il nuovo auditorium progettato dal famoso architetto Renzo Piano.
In questa provincia è custodito un grande patrimonio naturalistico, a cominciare dal Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, il più antico d'Italia.
Qui ho avuto il piacere di conoscere Riccardo che mi ha fatto scoprire il suo mondo.
Riccardo insieme a sua sorella ed a suo cugino stanno cercando di proseguire e rinnovare quello che hanno creato i loro padri Cesare e Franco Farroni: lui si occupa di logistica e web marketing, sua sorella Federica di packaging, foto e social, e suo cugino Fabio pasticcere affianca suo padre Franco in produzione.

Artemisia Liquori e Dolci è una azienda nata a l’Aquila, nel 1998. Una storia bellissima, una storia di famiglia, un incontro tra due fratelli dove l’entusiasmo personale unito alla passione e al rispetto per la montagna aquilana e le sue essenze, valori trasmessi fin da piccoli dal padre VIncenzo, fanno da trait d’union. tra Cesare e Francesco Farroni.
Cesare specializzato nella produzione artigianale di liquori di alta qualità, e Franco dall’esperienza trentennale nella produzione di torrone e pasticceria, uniscono le loro forze nel 2015, rinnovando la storia Artemisia Liquori in Artemisia Liquori e Dolci.
La loro mission ha radici nel passato, nella loro terra con un costante sguardo al futuro.
Tutto questo spinge a crescere e a rinnovarsi continuamente, per offrire al consumatore prodotti unici, frutto di antiche ricette della tradizione. Tutte ricette abruzzesi rivisitate in chiave moderna, Tutto questo è possibile grazie ad un’attentissima selezione degli ingredienti ed alla lavorazione artigianale affidata all’esperienza ed alla maestria dei loro operatori.

Queste sono qualità che sottolineano e valorizzano anche grazie alla cura e all’eleganza delle loro confezioni, curate da Federica, con particolare attenzione alla sostenibilità dei materiali utilizzati.
Il loro territorio, meraviglioso a 700 metri di altitudine, sul declivio di un colle, con un clima secco ed asciutto a cui si associano notevoli escursioni termine per la presenza di imponenti massicci montuosi.
Tutto questo rende ideale la loro produzione di genziana, genepì, insieme alla liquirizia, alla rattafia ed al nocino.
Riccardo mi ha mostrato una realtà bellissima che profuma di passato ma va dritta al futuro.
Molto hanno ereditato dall’esperienza acquisita negli anni nella produzione di liquori con le sue essenze che ora sono diventate anche ingredienti fondamentali dei loro prodotti dolci.
Riccardo mi confessa che devono tanto al loro territorio dove fondano le loro “radici” ed è loro dovere far conoscere e tramandare alle generazioni future i loro know-how e le loro tradizioni nel pieno rispetto delle tecniche artigianali acquisite nel tempo.
Riccardo mi ha mostrato le barriques, hanno scelto i legni delle loro barriques affinché ciascuna di esse possa conferire quel sapore unico “invecchiato” che esalti ogni particolare dell’infuso scelto. Le loro botti in rovere alsaziano ospitano i loro infusi per almeno dodici mesi.

Per chi ama sapori antichi e delicati. Per chi ama l’amaro e il dolce.
Poi Riccardo mi ha mostrato il macina zafferano, il loro zafferano in polvere viene tritato manualmente secondo l’antica tradizione aquilana del “macinino a mano“.
Riccardo mi ha raccontato che nella notte di S. Giovanni Battista, il 24 giugno, la tradizione vuole che si raccolgono tredici malli di noci per farne il Nocino. Si tratta di un liquore benefico, digestivo e tonico, legato da sempre alla magia della notte di San Giovanni. Secondo antiche tradizioni, i malli (nient’altro che le noci con tutto il loro guscio esterno) vanno raccolti da donne scalze dopo il calar del sole. Quello è il momento migliore, infatti, quando hanno ormai accumulato tutto il calore del primo sole estivo, e prima che si ricoprano della rugiada mattutina. Leggenda vuole che la felce fiorisca e sfiorisca in una sola nottata, e chi si impossessa dei suoi preziosi frutti si procura un piccolo tesoro. Infatti se verrà sapientemente lavorato ci darà una bevanda unica, un prodotto che affonda le radici nelle antiche tradizioni e credenze popolari del nostro territorio.

Dopo la raccolta, le noci ancora fresche andranno messe a macerare nell’alcool: è uso comune, in Abruzzo, metterle in vasetti di vetro e lasciarli davanti ai raggi del sole per almeno 45 giorni. Sono usanze che sopravvivono ancora nelle case dei nostri nonni in tutta la regione, come anche di molti appassionati del mondo dei liquori.
È bene raccogliere assieme ai malli “le erbe di San Giovanni” ovvero l’Iperico, la Verbena e l’Artemisia, da cui prendiamo il nome.
È in queste tradizioni, infatti, che noi di Artemisia affondiamo le radici: dalla passione per i liquori del padre Vincenzo, tramandata al figlio Cesare, nasce il nostro Nocino artigianale. Dal colore scuro, il gusto intenso e forte dei suoi 30 gradi di alcool, il nocino è un ottimo amaro adatto soprattutto dopo i pasti, o per scaldare le fredde giornate d’inverno.
Dai panettoni, ai torroni, ogni prodotto realizzato da loro conserva l'artigianalità di una volta, e regala sapori e profumi intensi e buonissimi.
Vi invito a conoscerli, a visitare il loro sito e a provare i loro prodotti buonissimi.

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