Oggi il mio sarà un viaggio diverso dal solito e anche più lungo. Sono le 15:00 e sono a Fiumicino pronto per imbarcarmi per un volo per Bali dove arriverò alle 16.30 di domani. Faremo scalo a Dubai e dopo quasi 19 ore di volo arriverò a destinazione.
Bali è un’isola indonesiana rinomata per le sue montagne vulcaniche ricoperte di boschi, le tipiche risaie e la barriera corallina. Qui si trovano siti sacri come il tempio Uluwatu che sorge in cima a una scogliera.
Bali ha un fascino magnetico, unico al quale è impossibile resistere. E’ un’isola dall’animo mistico, permeata di tradizione e spiritualità, rigogliosa come le sue foreste e potente come il suo mare, custode di riti secolari ma anche proiettata verso l’Occidente con i suoi ritmi fatti di locali sulla spiaggia, ristoranti e resort da sogno.
Difficile trovare un aggettivo per descriverla perché è polidedrica, inarrestabile e fascinosa.
In questo posto così mistico e affascinante all’aeroporto trovo ad accogliermi Chef Luni, Lucia Nicolo, un’italiana che vive qui da anni e che ho scoperto su Ig affascinato dai suoi piatti e dalla sua abilità in cucina.
Chef Luni mi porta in un posto fantastico dove alloggerò il Samab, Bali suites e villas.
Qui ci aspetta un tavolo al ristorante in una spiaggia appartata di Samabe.
Un luogo da sogno per cenare la sera, scopro che viene chiamato Waves of romance Dining. Offrono un menù di degustazione da 11 portate con una deliziosa gamma di sapori. Siamo in una grotta appartata sulla spiaggia, si sentono il suono delle onde che si infrangono e la grotta è illuminata da candele.
In questo posto magico inizio la mia chiacchierata con Chef Luni, una bellissima italiana, innamorata del mondo asiatico.
La prima cosa che le chiedo è come sia finita a Bali, perché delle tante persone conosciute ed intervistate non mi ero mai spostato così lontano.
Mi racconta che si è avvicinata a Bali inizialmente per un viaggio. Prima di allora conosceva poco dell’Indonesia, nonostante fosse sempre stata affascinata dall’Asia, in particolare dall’India. Non aveva mai davvero esplorato l’Indonesia, ma durante un viaggio qui si è trovata catapultata in questo meraviglioso paese. A poco a poco, Bali ha iniziato ad attirarla in modo quasi magnetico, come se fosse destino. Le circostanze della vita hanno portato lei qui in momenti diversi, come un richiamo che non riusciva a ignorare.
Per un po’ ha vissuto una vita divisa tra l’Europa e Bali, ma alla fine si è resa conto che non poteva più continuare su due binari separati. Le cose che dovevo fare da una parte e dall’altra le impedivano di concentrarsi pienamente su ciascun impegno, e si trovava spesso nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Così, finalmente, come per magia o per quel magnetismo di cui ci parlava, nel 2016, ha deciso di trasferirsi definitivamente a Bali. Un viaggio che è iniziato nel 2004, ma il suo legame con Bali si è consolidato nel tempo, portandola a fare di questa isola la sua casa.
Chef Luni per mesi l’ho seguita su Ig, ho visto i suoi video, le sue foto, le sue creazioni e così non posso non chiederle dove nasce la sua passione per la cucina e l’arte.
Lei mi dice che alcune passioni sono la conseguenza di doni innati. La sua passione per la cucina e l’arte è qualcosa che sente sia nata con lei, un dono innato che non ha una data di inizio precisa.
Un ricordo che sembra esser presente nelle storie di ogni chef che ho intervistato e risale all’infanzia.
Lei ricorda che fin da piccola, faceva gnocchi con la nonna, impastavano il pane, le pizze ... E poi c’era suo nonno, essendo un contadino che lavorava i prodotti dati dalla sua terra le ha insegnato come si sala un prosciutto, come si fa il formaggio, il vino, la salsa di pomodoro, le conserve.
Sono ricordi vivi, che hanno formato il suo rapporto con la cucina.
Anche per l’arte, sente che è sempre stata dentro di lei. Ha sempre disegnato, sempre amato i colori, e cercato la bellezza in tutto quello che la circonda. Non saprebbe indicare un momento preciso in cui è nato tutto questo. Queste due passioni sono cresciute insieme a lei, evolvendosi nel tempo fino ad arrivare alla donna che è oggi.
Nella sua vita Chef Luni ha girato tanto e visto tantissimi posti, ha cambiato tanti lavori ma le chiedo se oggi si fermasse dove vorrebbe vivere e cosa vorrebbe fare.
Sorridendo Chef Luni mi guarda e mi dice che nella sua vita ha girato tanti posti, ha visto tante cose e conosciuto tante persone, ma al momento sta bene a Bali e non sente di avere nessuna ragione per andare via anche se non lo esclude perché tutto potrebbe cambiare.
Chef Luni ovviamente mi racconta anche della sua vita privata e della figlia che oggi studia in Italia. Mi mostra alcune sue foto e quando mi dice come si chiama resto affascinato dal nome. Si chiama Asia un nome che forse, preclude all’amore per questa terra. Ma ovviamente le chiedo come mai l’ha scelto.
Lei mi dice che pensa che l’Asia sia il continente più affascinate, vario e interessante di tutto il pianeta, motivo per cui ha dato questo nome a sua figlia.
Se sono a Bali è perché sono rimasto colpito e affascinato dalle foto di Ig dove predomina il colore viola. Mi ha colpito persino il purple gin mule un cockatail che chef luni mi dice essere molto buono e che mi farà provare. Ridendo chiedo a chef Luni se il viola è un colore che le piace o l ha scelto per motivazioni differenti.
Lei parla sempre di eat healthy pertanto sorridendo le dico se voglia mandare un messaggio a chi come me mangia al mcdonalds.
Mi mostra una foto di un suo piatto viola e mi dice che il colore viola ha un significato molto potente e simbolico. È considerato il colore della spiritualità, della saggezza e dell’intuizione. Associato tradizionalmente con il settimo chakra, o chakra della corona, situato alla sommità della testa, il viola rappresenta la connessione con il divino e con la coscienza superiore.il viola è un colore di potenza spirituale e crescita interiore, che aiuta a favorire la comprensione profonda di se stessi e del mondo spirituale, supportando il cammino verso la saggezza e la consapevolezza.
In natura i pigmenti viola non solo danno il colore caratteristico, ma offrono anche proprietà antiossidanti che sostengono la salute del cuore, del cervello e dell’intero organismo. In generale il colore viola e’ anche il suo colore preferito. In ogni modo, proprio perché adora questo colore ha cominciato a notare diverse similitudini negli alimenti viola e proprio approfondendo l’argomento è arrivata alle conclusioni di cui parla nel suo libro “ mangia viola”
Libro che ovviamente ho portato con me per farmelo autografare e leggendolo ho scoperto che il viola non è solo un colore. Attraverso le pagine del libro ho scoperto questo meraviglioso colore che è segno distintivo del benessere sulle nostre tavole.
Ovviamente assecondando la mia provocazione sul mcdonald mi dice che quando parla di ‘healthy food’ intende un’alimentazione genuina, basata su ingredienti naturali, poco o per nulla trasformati. Lei crede fermamente nel principio che ‘siamo ciò che mangiamo’ e ritiene che la dieta migliore sia quella che sfrutta ciò che la natura ci offre, evitando cibi troppo processati. L’evoluzione del cibo e le innovazioni sono sicuramente una realtà, ma spesso si perde consapevolezza su cosa sia realmente salutare. Puntare su un’alimentazione che rispetti il più possibile la naturalità degli alimenti è, a suo parere, una chiave importante per il benessere.
Sorridendo le dico che io mangio pochissime cose viola e forse farei pure fatica a trovarle e così le chiedo come sia nato Mangia viola, …pur avendolo letto le chiedo se è un libro che ti insegna a mangiare bene in modo salutare o è un libro che ti insegna altro. Scrivere un libro ha tanti significati ma le chiedo se per lei rappresenti un successo o una prova di coraggio.
Chef Luni ha scritto Mangia Viola per far conoscere i benefici straordinari degli alimenti viola, come mirtilli, melanzane, cavolo viola e altri cibi ricchi di antociani. Questi pigmenti non solo danno il colore caratteristico, ma offrono anche proprietà antiossidanti che sostengono la salute del cuore, del cervello e dell’intero organismo. Mangia Viola è un viaggio nel mondo del cibo viola, che spiega le scoperte scientifiche più recenti, curiosità interessanti e consigli pratici. Non è solo un libro di ricette, ma una guida per capire come questi alimenti possano davvero contribuire a migliorare il benessere quotidiano. È colorato e pieno di foto invitanti, e le ricette sono pensate per essere semplici e accessibili, in modo che chiunque possa iniziare a includere più cibo viola nella propria dieta in modo gustoso e creativo.
Nonostante le abbia detto delle mie difficoltà a trovare cibi viola mi dice che i cibi viola sono più comuni di quanto si pensi, ed è proprio per questo che ha scritto il suo libro ‘Mangia Viola’. Parliamo di alimenti ricchi di antociani, composti antiossidanti presenti non solo nei cibi viola, ma anche in alcuni alimenti rossi e blu. Più il colore è scuro, tendente al blu, maggiore è la concentrazione di antociani. Ci sono tanti esempi, come le barbabietole rosse, i vari tipi di berries, le fragole, alcuni tipi di pomodori, il cavolfiore viola, il radicchio, il mais viola, l’asparago violetto, i crauti rossi, e le patate dolci e viola. Sono cibi che spesso passano inosservati, ma in realtà sono più accessibili di quanto si creda.
Questo libro rappresenta per chef Luni la realizzazione di un progetto che aveva a cuore da tempo. È uno dei tanti studi che l’hanno appassionata, ma anche un’opportunità per portare a termine qualcosa che ritiene davvero importante.
Si parla spesso di cibi super food , ma pochi conoscono le proprietà degli alimenti viola e dei loro antociani. Ha voluto dedicarsi a questo progetto proprio per diffondere informazioni su un argomento ancora poco trattato. Inoltre, scrivere questo libro è stato un momento prezioso per prendersi una pausa dai ritmi frenetici della quotidianità e dedicare del tempo a un obiettivo personale che aveva messo in stand by da più di un anno.
Ora, pubblicizzare questo libro è anche una scusa per continuare a sperimentare nuove ricette e a esplorare le possibilità di questi incredibili alimenti viola.
Chef Luni mi diceva che di Bali le piace la sua spiritualità…e così le chiedo se oggi è una Lucia diversa da quella nata e vissuta in Europa. Il mondo della spiritualità mi affascina da sempre pertanto le chiedo se le ha insegnato a vivere diversamente e a dare significati diversi alla sua vita
Bali ha sicuramente avuto un grande impatto su di lei, ma non è solo Bali. Chef Luni mi dice che non è più la stessa persona che viveva in Europa. Ha lasciato l’Europa, e l’Italia in particolare, perché si sentiva limitata. La sua mente era troppo aperta per gli schemi in cui viveva, e sentiva il bisogno di un cambiamento. Tutte le esperienze – positive e negative – che ha vissuto a Bali e le cose che ha visto l’hanno trasformata. Lei pensa che ogni persona, col tempo, si evolva sulla base delle esperienze che vive. Sicuramente è diversa da chi era tanto tempo fa, e Bali, l’Asia, tutto ciò che ha vissuto ha contribuito a questo cambiamento.
Chef Luni fa tantissime cose, è una chef sui generis ma nn voglio parlare di dove lavora e di cosa fa però voglio sapere se le piacerebbe avere una sua scuola dove insegnare i suoi piatti. Le faccio vedere alcune delle foto che ho salvato dei suoi piatti che trovo bellissimi ma ahimè non sarei in grado di replicare.
Con molto franchezza Chef Luni mi dice che insegnare in una scuola di cucina non è mai stato il suo obiettivo, e non è qualcosa che l’affascina particolarmente. La sua vita è ricca di progetti e impegni. Attualmente lavora come Operational Manager e Chef alla Terrazza Uluwatu, sulla scogliera dove c’è il tempio sacro, un ristorante molto frequentato e importante che le dà grande soddisfazione, anche perché è un progetto che ha contribuito a costruire da zero insieme ai proprietari. È un lavoro impegnativo ma appagante, ma nonostante questo, al tempo stesso cerca di coltivare la sua ricerca personale e la sua arte culinaria come progetto separato, fuori dall’attività del ristorante. Ridendo mi dice che a differenza mia non è una persona che dorme molto.
Al ristorante ha anche la fortuna di lavorare con un team di giovani locali, ed è un piacere per lei trasmettere le sue conoscenze a chi è davvero motivato e curioso. Tuttavia, non sente l’insegnamento come un dovere verso tutti. E’ un piacere per lei condividere un assaggio della sua esperienza e dare una motivazione in più a chi mostra un vero desiderio di apprendere e migliorarsi.In questo momento è concentrata su tanti progetti personali, tra cui continuare le sue ricerche, scrivere e pubblicare nuovi libri per far conoscere il suo lavoro da un’altra prospettiva.
‘Mangia Viola’, e’ stato il primo di una serie di libri che ha in programma di scrivere , ora sta lavorando su un libro sui vari aspetti del food cost e la sua influenza nella gestione di un ristorante. In questo libro spiega in maniera semplice un argomento molto ostico e complesso e spera che possa essere una guida per chef, manager e ristoratori
Di Chef Luni ovviamente ho visto tutte le sue foto su Ig ma la seconda foto che ha pubblicato mi ha colpito perché sono dei fiori e lei scrive che il purple color ti da ispirazione… e così sono curioso di scoprire come nasce questa ispirazione da un colore.
Il colore viola è per lei una fonte continua di ispirazione. C’è qualcosa di profondamente misterioso e magnetico nel viola, come una forza che attira e stimola la creatività. È un colore legato alla spiritualità, alla riflessione e alla trasformazione, e ha una capacità unica di portare calma, equilibrio e insieme intensità. Quando osserva questo colore nei fiori o in altri elementi naturali, le ricorda l’importanza di rallentare, osservare, e lasciarsi ispirare dal mondo intorno a lei. Questo approccio la guida anche in cucina, dove l’aspetto estetico e l’armonia visiva di un piatto sono fondamentali.
Lei spesso scrive degli antociani…che forse non tutti conoscono..io per esempio non li conoscevo e così le chiedo quanto siano importanti.
Gli antociani, che danno ai cibi il loro caratteristico colore viola, sono una delle sostanze più preziose negli alimenti. Spesso sottovalutati o poco conosciuti, questi pigmenti naturali sono potenti antiossidanti. Aiutano a combattere i radicali liberi e hanno un impatto positivo su vari aspetti della salute, come la protezione del cuore, la riduzione dell’infiammazione e il supporto della memoria. È come se questo colore vibrante portasse con sé una sorta di energia benefica e protettiva, che arricchisce il nostro organismo in modo naturale. Nel suo libro ‘Mangia Viola’, ha voluto dedicare ampio spazio agli antociani, proprio per far conoscere i loro benefici e per ispirare le persone a includere più alimenti di questo colore nella loro alimentazione.
Oggi lei è una donna che sa cosa fare o meglio sa cosa le piace fare ma le chiedo se c’è qualcosa che le manca e che vorrebbe ancora fare…qualcosa da ricercare sempre nella cucina o da cercare altrove.
Sicuramente è una donna che ha trovato un equilibrio tra ciò che ama fare e ciò che la motiva a crescere ogni giorno. La cucina, la creatività e la continua ricerca sono ciò che l’appassiona, ma c’è sempre quel desiderio di andare oltre, di spingersi verso nuove scoperte. Non si smette mai di imparare, e lei non crede di aver ancora raggiunto un punto finale. Quello che le manca, forse, è la possibilità di sperimentare ancora di più in nuovi contesti, esplorare culture culinarie diverse e ampliare la sua visione. Le piacerebbe approfondire aspetti meno conosciuti, come l’uso di ingredienti che hanno radici antiche o dimenticate, scoprire come le tecniche moderne possano incontrare la tradizione per creare qualcosa di veramente innovativo.
Ma, al di là della cucina, c’è anche una continua ricerca in se stessa. Ogni tanto le capita di sentire la necessità di esplorare altre forme di espressione, che possano arricchire il suo lavoro, come la scrittura, l’arte o addirittura la spiritualità. C’è sempre un nuovo angolo da scoprire, un’opportunità per crescere, ed è questo che la stimola a non fermarmi mai. La ricerca, intesa non solo come tecnica in cucina, ma anche come modo di approcciarsi alla vita, è qualcosa che vuole continuare a coltivare.
Questa sera siamo in un bellissimo ristorante con del cibo delizioso, e ovviamente le chiedo qualora domani sera fossi un suo improvviso ospite o per assurdo ci fossero degli improvvisi amici arrivati a casa sua per trovarla e dovesse preparare una cena se ha in mente un ipotetico menù da cucinare.
Chef Luni sorridendo mi dice che è una domanda divertente, perché, bisogna partire dal fatto che non ama avere ospiti improvvisi a casa. Se davvero dovesse trovarsi in una situazione del genere, dove alcuni amici decidono all’improvviso di restare a cena, sembra strano detto da uno chef, ma non cucinerebbe. Ordinerebbe del cibo da fuori, perché preferisce passare il tempo con loro, senza essere intrappolata nei fornelli. Non li considera ospiti, ma amici, e il suo obiettivo sarebbe condividere il momento insieme, non fare la cuoca. Il cibo può essere buono anche senza che lei debba cucinarlo, e la cosa più importante per lei è il tempo di qualità con chi mi è vicino.
Pertanto sorridendo le dico che anche domani sera mi farà provare un nuovo ristorante in questo posto meraviglioso.
Per concludere questa bellissima chiacchierata ricca di scoperte e mondi nuovi che non conoscevo le faccio una domanda forse banale ma che ha sempre un motivo. Vorrei sapere quali aggettivi userebbe per descriversi, me ne servono solo tre.
purple gin mule
Chef Luni mi guarda, sorride e mi dice che è una domanda interessante. Mi dice che è una persona un po' fuori dalle righe, un po' particolare, perché non ama essere etichettata. Sicuramente si definirebbe un’artista, perché ogni aspetto della sua vita, che si tratti di cucina o di altre espressioni creative, vede un’opportunità di esprimere la sua arte. E’ una persona molto generosa e altruista, sempre pronta a dare, ma allo stesso tempo ha un lato solitario che le permette di riflettere e concentrarsi su se stessa. Non le piace etichettarsi, crede che ogni persona sia unica e complessa e non possa essere definita da pochi aggettivi. Pertanto la mia domanda una versa risposta non ce l’ha. Sorridendo le dico che la nostra piacevole intervista è conclusa e possiamo dedicarci a terminare questa buonissima cena. Da domani inizierà la mia vacanza qui a Bali e potrò conoscere Chef Luni all’opera sul campo, sicuramente andrò alla terrazza che mi offrirà un panorama pazzesco.
Tornerò in italia sicuramente con qualcosa di viola nel cuore. Consiglio a tutti di acquistare il suo libro Mangia Viola, perché forse il viola manca ad ognuno di noi.
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