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  • Immagine del redattoreRoberto De Pascale

Un viaggio in Giappone stando seduto comodamente a Roma

Passeggiando per Roma un giro per il quartiere Flaminio devi farlo, perchè è una di quelle zone che si definisce la zona delle grandi strutture architettoniche contemporanee della città e sei a pochi passi da Piazza del Popolo.

In questo meraviglioso quartiere troverai una stella che brilla ed è quella del Bistrot 64.

Un locale intimo e dagli interni caldi ed essenziali, tipico neo-bistrot che che parla il linguaggio della internazionalità gastronomica.

Tavoli in marmo senza tovaglia, luci calde e soffuse, legno e colori tenui sulle pareti.

L'identità del locale gourmet e stellato sposa l'immagine accogliente del salotto di casa, per una serata da vivere in un ambiente confortevole ma non troppo elegante.

Nokada Kotaro, chef giapponese ha strappato la stella Michelin sposando prodotti poveri del territorio, formule europee e tradizioni giapponesi.

Uno chef illuminato, che ha studiato marketing, ma che ha frequentato le grandi cucine, quella di Enrico Crippa, poi lavorando a Viterbo presso l'Enoteca La Torre, ottenendo anche lì la stella e poi ha approfondito l'olio di oliva con un breve interludio all'Enoteca Pinchiorri.

Bistrot64 rappresenta la stella Michelin più economica d’Italia, cerca la quadratura fra rigore gastronomico e accessibilità popolare. Come un neobistrot, ma italiano per ingredientistica e stile, nonostante a guidarlo sia uno chef giapponese.

Nokada Kotaro nei grandi ristoranti aveva sempre visto buttare gli scarti, che invece nella cucina tradizionale italiana, quella che forse non esiste più, erano al centro di grandissimi piatti. Per lui l’Italia è questo: l’esaltazione della materia povera.

La filosofia è g-local, con prodotti italiani, spesso bio e a chilometro zero, puoi gustare il menu degustazione, ma c’è anche la carta, che comprende classici capitolini come la cacio e pepe e la carbonara. Tutto passa sugli avambracci del giovane patron Emanuele Cozzo, che guida la sala.

Trovare a Roma un locale così innovativo e con grande "precisione rigorosa" è davvero difficile.

Nei piatti l'estetica dalle linee essenziali racchiude sapori puliti senza troppe contaminazioni, il tutto è frutto di una netta idea di cucina ma anche di una attenta ricerca fatta sulla materia prima del territorio.

Appena sei seduto inizi a gustare il pane intinto nell'olio e il bottoncini nel tronchetto, che solo a vederli sono una vera illuminazione per il palato.

Poi si passa al benvenuto dello chef, un brodo secolare con liquirizia e mandorle che viene trattato come la piu' preziosa delle cose. E poi da provare sicuramente c'è la zucchina alla scapece, con il suo gusto forte e deciso.

Se adori la tartare, fresca e pungente con pomodori e capperi allora devi provarla e poi lo spettacolo prende il via con la cipolla che contiene l'arrabbiata. Si flamba al tavolo con il cognac, ti lascerà muto con lo sguardo perso.

Ottimi e da provare sono anche gli spaghetti di patata, icona del ristorante, spadellati nel burro di Normandia e conditi con colatura di alici di Cetara per lasciarli croccanti, e poi per completare il piatto una spolverata di barbabietola in contrasto e la patata fritta per il crunch e i ravanelli croccanti. L'idea di questo piatto era quella di proporre un piatto gluten free senza acquistare paste commerciali, da qui la patata, cotta non in acqua in ebolizzione come si farebbe con un semplice spaghetto ma spadellata direttamente con il burro in padella. Una delizia per il tuo palato.

La cucina del Bistrot64 è un vero viaggio nel gusto e nei sapori andati, piatti che meritano una foto per quanto appaiono belli ai tuoi occhi, e la paura di non toccarli per non rovinare l'arte, ma poi prendi coraggio e deciditi di scombinare quella meraviglia per gustarti i sapori.

Una cartolina del gusto che porterai sempre con te, uno stellato che sarà in cima alla tua lista dei ristoranti preferiti,e e poi il desiderio di un viaggio in Giappone per conoscere la cultura di uno chef che ha saputo sorprenderti e regalarti momenti unici.

#restaurant#food#giappone




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