Oggi il mio viaggio mi porta nella bellissima Toscana ed esattamente a Montalcino.
A sud di Siena si trova un incantevole borgo medievale, quasi fiabesco, circondato da una possente cinta muraria e dominato da un antico castello di autentica perfezione architettonica. Montalcino, a ovest di Pienza, è una bellissima città storica immersa nello splendido paesaggio del Parco Naturale della Val'Orcia e rinomata in tutto il mondo per la straordinaria produzione del prezioso Brunello di Montalcino.
Il borgo è rimasto pressoché intatto dal XVI secolo. Una volta raggiunta la cima su cui si erge Montalcino, un vero e proprio spettacolo si apre davanti agli occhi: un continuo susseguirsi di sinuose colline punteggiate qua e là da fiori gialli e rossi, antiche querce, pittoreschi alberi d'olivo, panoramiche strade di campagna che serpeggiano attraverso armoniosi vigneti e cipressi isolati qua e là.
La città di Montalcino è diventata ricca e famosa grazie al Brunello, uno dei migliori vini italiani e tra i più apprezzati al mondo. Il borgo era già rinomato per i suoi vini rossi nel XV secolo. Tuttavia, la preziosa formula del fantastico vin Brunello fu inventata nel 1888 da Ferruccio Biondi Santi, che per primo ebbe l'idea di eliminare i vitigni della tradizionale ricetta del Chianti, come il Canaiolo e il Colorino, usando invece solo la varietà Sangiovese.
Prima che il Brunello sia pronto da bere, deve essere fatto invecchiare per un minimo di 5 anni, 2 dei quali in botti di quercia, mentre il Rosso di Montalcino è pronto dopo un solo anno di invecchiamento. Tra i più rinomati produttori di vino menzioniamo Biondi-Santi, Schidione e Banfi.
Ma Montalcino non è solo vino, è anche arte e cultura. Il centro storico è dominato dalla possente Rocca, fortezza costruita nel 1361 come segnare il passaggio della città sotto il dominio di Siena. Il panorama che si gode dai bastioni della rocca è davvero spettacolare; và dal Monte Amiata, attraverso le Crete fino a Siena, e attraversa tutta la Val d'Orcia fino alle colline della Maremma.
Le stradine ed i vicoli di Montalcino sono davvero incantevoli e il borgo è il luogo ideale dove poter passeggiare tra il labirinto di deliziosi negozi di arti e mestieri, caffè, ristoranti e wine bar. Se volete portare a casa una bottiglia del superbo vino, siete nel posto giusto!
Qui incontro Lorella Carresi, PR & Communication Manager della cantina Banfi.
Con Lorella inizio il mio viaggio nella loro bellissima cantina, che gode di panorami mozzafiato e mi faccio raccontare tutto il loro mondo.
La cantina Banfi è conosciuta in tutto il mondo per il suo Brunello, è di proprietà della famiglia Mariani che, tra il 1978 e il 1983, ha fondato l’azienda a Montalcino.
Una bellissima tenuta di 2830 ha. in un’unica porzione di cui, circa un terzo, è coltivato a vigneto specializzato e il resto è ricoperto da boschi, olivi, susini, cereali e altre coltivazioni
L’amore per la Toscana ha recentemente avvicinato Banfi a nuovi territori, tra i più vocati della regione: Bolgheri, Maremma, Chianti e Chianti Classico.
Lorella mi racconta che da sempre, hanno fortemente creduto nell’accoglienza, fino a far diventare il Castello di Poggio alle Mura, meticolosamente restaurato, uno straordinario centro, che offre un'ospitalità completa ed articolata.
I numerosi ospiti, dopo la visita guidata alla cantina, possono apprezzare l’eccellenza dei vini Banfi e assaporare l’autenticità della cucina toscana e gli ingredienti più freschi presso i loro due ristoranti.
Lorella per il pranzo mi porta alla Taverna, dove tradizione e autenticità si danno appuntamento sotto le antiche volte, Un posto incantato dove ho avuto il piacere di gustare un pranzo delizioso, con piatti autentici toscani.
Mentre la cena, si svolge nell’elegante e raffinata Sala dei Grappoli, Stella Michelin.
inoltre, l’Enoteca ricrea l’ambiente di una vera bottega toscana dove gli ospiti possono degustare la completa selezione dei pregiati vini Banfi, accompagnati a salumi e formaggi locali.
Da marzo 2007 l’apertura dell’hotel Il Borgo, con le sue 14 Junior Suite e Suite, ha completato la già ampia gamma di prodotti e servizi offerti.
Un binomio molto sentito è anche quello tra Banfi e cultura, che si sviluppa attraverso numerosi eventi, tra i quali spicca l’annuale festival “Jazz & Wine”, seguitissimo appuntamento dell’estate montalcinese, giunto ormai alla ventiquattresima edizione.
In questo contesto culturale si inserisce il Museo del Vino e del Vetro, che occupa alcune sale del Castello e in cui è possibile ammirare una tra le più grandi collezioni private di vetri del periodo della Roma Imperiale, oltre a rarissimi oggetti di epoche diverse, fino ai giorni nostri.
Lorella mi racconta che oggi Cristina Mariani-May, terza generazione della famiglia Mariani, coordina le attività dell’azienda, contribuendo in maniera determinante al suo sviluppo.
Lorella mi presenta i loro vini, con un bellissimo tour della cantina, ma ci tiene a parlarmi di una iniziativa giunta alla quarta edizione.
il progetto si chiama La Pettegola con etichetta d’autore. Il Vermentino di Banfi, prodotto fin dal 2012, da ormai quattro anni ha, infatti, una versione Limited Edition (solo quindicimila bottiglie) con l’etichetta reinterpretata da un artista. Un sodalizio con il design che, di anno in anno, si rafforza grazie a collaborazioni con artisti e designer di fama internazionale. A disegnare la Limited Edition 2021 de La Pettegola è, per la prima volta, una donna: Elena Salmistraro. Designer e artista, vive e lavora a Milano. Laureata al Politecnico di Milano, nel 2009 fonda il proprio studio, collabora come designer e illustratrice con molte aziende dell’industria creativa. L’attenzione al dettaglio, l’armonia delle forme e lo stile poetico caratterizzano le sue creazioni, commistione tra arte e design: la ricerca del linguaggio espressivo dell’oggetto, che può fascinare le persone evocando emozioni, è una priorità del suo lavoro. I suoi progetti sono stati selezionati per diverse mostre internazionali. Nel 2017 vince il premio “Salone del Mobile Milano Award” come “Miglior designer esordiente”. Dal 2107, il Ministero degli Affari Esteri, la nomina ambasciatrice del design italiano nel mondo. Nel 2018 viene nominata Ambasciatrice di Brera Design District. La pettegola spesso ci riporta alla mente il gossip al femminile, ma la pettegola è anche un uccellino che vive lungo la costa della Maremma. Ed è proprio su questa ambivalenza del significato del nome del Vermentino Banfi che Elena Salmistraro gioca per reinterpretare l’etichetta: “La Pettegola per Banfi è il nome spiritoso e divertente di un uccellino, tipico della costa toscana, che ho immaginato essere furbo e canterino.
Per questo Elena Salmistrerò si è divertita a raffigurare una ragazza giovane e colorata ma dall’aspetto riflessivo, completamente immersa nell’ascoltare il canto allegro e festoso della Pettegola. I colori vivaci e le forme rigide, tutti elementi tipici del suo linguaggio artistico, esaltano l’atmosfera gioviale e di convivialità che caratterizza il gioioso momento del brindisi, reso ancor più spensierato grazie al cinguettio del vivace uccellino.
Il canto della Pettegola diventa così la colonna sonora perfetta per trascorrere un’allegra serata in compagnia mentre si gusta un calice del vino che porta il suo nome”.
Una bellissima esperienza, sicuramente ci tornerò' per rilassarmi in una delle loro suite e godere della loro ospitalità. Vi invito a scoprire il loro mondo, a visitarli e a provare i loro vini che sono davvero buonissimi
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